Digital

Cosa ci riserva il futuro digitale nel 2019?

L’innovazione digitale è diventata un fenomeno inarrestabile che sta premendo sulle strutture economiche e produttive. Il futuro digitale nel 2019 porta ad un cambiamento inevitabile. Le trasformazioni vanno non solo ad includere gli aspetti industriali ma anche quelli sociali ed organizzativi dell’intera società con la crescita di smart working.

 

Nel mercato ICT si avverte in misura ancora maggiore una metamorfosi in quanto si assiste ad un rallentamento delle tecnologie fino ad ora utilizzate a vantaggio di quelle racchiuse nei cosiddetti “Acceleratori dell’Innovazione”. A questo si devono aggiungere alla trasformazioni digitali in atto, anche quelle sociali, come quella del telelavoro o quella dell’interazione con gli oggetti tramite rete. L’insieme di queste trasformazioni rende il processo ormai avviato su specifici binari. In ambito produttivo si assiste ad una profonda riorganizzazione del lavoro, dei processi e dei sistemi aziendali. Tutto questo alza ulteriormente la portata del cambiamento e tratteggia nuovi scenari. La “Trasformazione Digitale” (DX) è quindi una manifestazione che va oltre la semplice diffusione delle tecnologie digitali. Ques’ultime sono lo strumento per più profondi cambiamenti che investono sia il sociale che la produttività.

 

Trasformazione Digitale

 

La Trasformazione Digitale è un processo che è entrato a far parte integrante dell’evoluzione tecnologica di molte aziende italiane. Questo cambiamento porta, come inevitabile conseguenza, ad investimenti anche considerevoli nell’implementazione della cosiddetta Terza Piattaforma ovvero Mobilità, Big Data, Analytics, Cloud Computing e Social Business. Come indicato nel Report Assintel 2019, secondo quest’ottica anche le piccole e medie aziende hanno ormai compreso come l’ICT sia indispensabile per migliorare la competitività nel loro mercato di riferimento.

Questa maggiore consapevolezza ha portato, naturalmente, alla sperimentazione di nuovi servizi o prodotti che hanno totalmente modificato la loro offerta, puntando anche a migliorare il rapporto con i clienti e ad aumentarne la fidelizzazione.

Come puoi constatare personalmente ogni giorno, l’utilizzo di vari tipi di tecnologie digitali, che qualche anno fa era appannaggio di un piccolo gruppo di imprese all’avanguardia, ora è diventato il normale obiettivo di miglioramento di ogni azienda, sia privata che pubblica. Secondo il Report Assintel, infatti, ciò che un tempo sembrava solo fantascienza, ora è entrato a far parte della quotidianità. Gli investimenti maggiori vanno nella direzione della Robotica, della Realtà Virtuale ed Aumentata, della Stampa 3D. Ciò nasce dalla necessità di trovare nuove strade per migliorare la propria efficienza cercando di lavorare come sempre ma in modo più veloce, soddisfacente ed economico, accettando la sfida del mercato attuale.

 

 

Il Report Assintel 2019 continua mettendo in luce come questa trasformazione coinvolga non solo le aziende che hanno intrapreso la strada dell’innovazione tecnologica ma anche il tessuto connettivo collaterale. Questo comprende la rete di fornitori, consulenti, partner di tipo privato o istituzionale con una distribuzione territoriale che coinvolge sia il nord che il sud. In questo processo il ruolo delle start up è fondamentale per portare avanti in modo rapido l’innovazione in atto, sia per le piccole realtà imprenditoriali, sia per quelle già consolidate e ben strutturate.

Il futuro delle aziende italiane risiede nella varietà e nella qualità dei servizi digitali e delle tecnologie proposte. Nel 2019 sarà necessario ampliare l’offerta globale dell’IT in quanto tutte le tecnologie ed i servizi digitali dovranno sottostare ad una maggiore efficienza, fermo restando il fattore dell’innovazione. Il pericolo risiede nel fatto che le piattaforme hardware non siano adeguatamente implementate per reggere la sfida. Gli algoritmi applicati all’Intelligenza Artificiale Integrata, i linguaggi eterogenei e la sempre crescente automazione potrebbero essere, quindi, rallentate da linguaggi ed ambienti differenti creando un fattore di discontinuità.

 

Cloud Computing

 

Negli ultimi anni il Cloud Computing ha assunto sempre maggiore importanza nell’ambito aziendale. Questo termine si riferisce, infatti, ad un nuovo modo di fare business, incentrato non sull’acquisto di un prodotto ma sul suo utilizzo a distanza. I servizi vengono ospitati su cloud, spazi non proprietari localizzati in Internet dove vengono memorizzati ed archiviate risorse di vario genere. Il Cloud Computing, è una realtà che, anche a livello internazionale, ha fin’ora trovato impiego più che altro nelle grandi imprese. Ultimamente, però, la tendenza si è leggermente modificata ed esso si sta diffondendo anche fra quelle più piccole, nonostante in questo caso ci sia sempre maggiore cautela nell’investire in nuove tecnologie.

In base a recenti studi di settore, infatti, più del 50% delle PMI ha inserito questa voce nelle previsioni di spesa per il 2019. Si tratta di un dato significativo poiché fin’ora il cloud era sempre stato utilizzato al di sotto delle proprie potenzialità, generalmente per il solo storage dei dati. Nei prossimi cinque anni, invece le PMI daranno maggiore importanza al cloud come valore aggiunto per le proprie attività, considerandolo un fattore insostituibile per il business.

Secondo il Report Assintel, infatti, le aziende non sono più disposte ad investire solo ed esclusivamente sulle infrastrutture ICT senza che questo corrisponda ad un’evoluzione tecnologica di tutto il comparto. Ciò si traduce nell’impiego di risorse economiche importanti su tecnologie innovative come il Cloud, appunto, ma anche la Robotica o la Realtà Virtuale Aumentata.

Gli investimenti previsti nel 2019, quindi, sono orientati prevalentemente verso i cosiddetti Acceleratori dell’Innovazione e Terza Piattaforma, sotto i quali puoi trovare un mondo di servizi integrati per il business. Dal cloud ai social media, dai big data alle infrastrutture mobili queste risorse devono poter contare su tecnologie di rete altamente performanti in grado di garantire l’operabilità h24 senza discontinuità. Un business che negli ultimi quattro anni ha movimentato, solo in Italia, miliardi di euro e per il futuro promette di fare altrettanto. Per il Cloud, in particolare, il trend del 2019 è in aumento del 25% rispetto all’anno precedente con una spesa stimata pari ad 1,8 miliardi di euro. Gli investimenti riguarderanno, in particolare, le infrastrutture e le piattaforme.

 

Intelligenza Artificiale e Cognitive Computing

 

Nell’ambito dello sviluppo del mercato, sia l’Intelligenza Artificiale (AI) che il Cognitive Computing avranno una importanza sempre maggiore. Lo scopo di queste due aree è quello dell’analisi dei contenuti di grandi quantità di dati strutturati mediante applicazioni che si migliorano nel tempo acquisendo esperienza.

Questo avviene attraverso sistemi e piattaforme software espressamente sviluppate per progredire automaticamente attraverso molteplici processi di acquisizione. Nel Cognitive Computing e nell’ Intelligenza Artificiale è quindi fondamentale sia l’accesso strutturato ai dati, sia il processo di apprendimento profondo ed automatico. I sistemi di Intelligenza Artificiale e Cognitive Computing hanno un largo uso che va dalla gestione delle informazioni all’adeguamento di azioni e/o risposte a determinati input o domande in base alla conoscenza acquisita.

 

 

Questi processi avranno anche spazio nei sistemi di prevenzione e sicurezza (threat intelligence e prevention system) oltre che in quelli industriali, produttivi e distributivi in cui molto spesso sono già attivi. I sistemi analitici che si baseranno sull’Intelligenza Artificiale e sul Cognitive Computing consentiranno quindi di ricevere previsioni precise e relative raccomandazioni su svariate tipologie decisionali o azioni da intraprendere. Il fine ultimo è quello infatti di implementare l’ottimizzazione dei processi nell’ambito del Customer Care, approfondendo la conoscenza dei clienti in modo da ideare nuove modalità di interazione.

Lo scopo primario dell’Intelligenza Artificiale e del Cognitive Computing è quello di automatizzare le tecnologie (sia hardware che software) in modo che queste possano essere quasi del tutto esenti dall’intervento umano. L’esperienza acquisita permette infatti ai dispositivi l’esecuzione in modo automatico di processi più o meno complessi ed attività in modo completamente automatico. Lo sviluppo nel breve termine delle procedure di Intelligenza Artificiale e di Cognitive Computing avverrà su sistemi basati sulla comprensione del linguaggio naturale.

Le applicazioni sviluppate saranno utilizzate soprattutto nel Customer Care e consentiranno di interagire, dialogare e supportare in maniera migliore la clientela. In un primo momento tale tecnologia potrà essere applicata su servizi distributivi o di semplice gestione. Il risultato sarà l’automatizzazione di attività anche complesse ma essenzialmente ripetitive per essere poi traslate su altre realtà.

 

Internet of Things

 

Si tratta di un altro settore in espansione nelle aziende italiane. Con questo termine (IoT) si intende un tipo di innovazione che comprende un insieme di tecnologie in grado di collegare qualsiasi oggetto ad internet. Ciò prevede, naturalmente, il trasferimento ed il controllo delle informazioni per eseguire le azioni correlate. L’Internet of Things sta incontrando sempre maggiore favore perché rappresenta un nuovo settore di business e molte aziende italiane guardano ad esso come un modo concreto di ampliare la propria offerta. Questo dato si riferisce soprattutto alle grandi aziende che hanno intrapreso progetti incentrati sull’IoT, avendone compreso tutte le potenzialità. In particolare il 14% delle imprese in esame ha fatto uno studio di fattibilità ed il 7% ha attuato progetti pilota ed attività reali.

Sono invece ancora poche le PMI che si avvicinano realmente all’IoT e quelle che lo fanno, per ora, rimangono in ambito teorico con soli studi di fattibilità. Ciò che spinge nell’investire nell’Iot è sicuramente la possibilità di competere efficacemente, riducendo i costi e diventando più efficienti per ciò che riguarda una migliore offerta ai propri clienti, acquisendone, poi, anche di nuovi.

Il filo che lega piccole, medie e grande aziende nei confronti dell’IoT, però, è la preoccupazione per la sicurezza, dal momento che uno studio ha evidenziato come l’84% delle aziende mondiali abbia subito un tentativo di violazione. Affinché il trend positivo nell’uso dell’ IoT aumenti ancora di più, quindi, è necessario che le metodologie di protezione crescano parallelamente ad esso così da far cadere le ultime riserve da parte delle varie aziende nei confronti di questa tecnologia.

 

 

Big Data & Analytics

 

Con il termine Big Data, entrato ormai a far parte del comune gergo informatico, si intende l’enorme quantità di dati ed informazioni che ogni società o ente deve gestire ogni giorno. Ciò che più interessa alle aziende, però, è il modo in cui analizzare questi dati per trarne una utilità. In questo contesto, sono fondamentali strumenti tecnologici all’avanguardia in grado di leggere le informazioni estrapolando quelle più interessanti ed economicamente significative.

Nel 2019, quindi, è prevista una forte crescita di software per la gestione dei dati tra cui i “Data Management Software”, i “Dynamic Data Management Systems”, i “Persuasive Content Management” e tutti gli altri software in grado di sincronizzare e condividere dati. Ciò comporta un inevitabile aumento negli investimenti in questo ambito tanto che per il 2019 è prevista una crescita del 17% rispetto al 2018.

Ogni azienda, infatti, si sta orientando sempre di più alla gestione delle informazioni per conoscere le opinioni ed i gusti dei clienti così da modulare al meglio la propria offerta e le campagne pubblicitarie, con notevole risparmio economico. Ciò che prima era prerogativa delle grandi aziende, ora sta cominciando ad interessare anche le PMI. Ques’ultime stanno individuando le migliori strategie per l’utilizzo di questa grande quantità di informazione.

Ti basti pensare che solo dieci anni fa colossi del Web come Facebook, Amazon, o Google, si sono trovati a dover gestire un volume di dati enorme, che rappresentava un vero e proprio tesoro dal quale estrapolare indicazioni preziose. Ecco perché Facebook è riuscito ad utilizzare informazioni provenienti da ogni singolo utente e dalle sue relazioni con gli altri per fare campagne pubblicitarie mirate. Un solo “like” posizionato su un singolo prodotto o commento e moltiplicato per milioni di persone può influenzare significativamente lo sviluppo di un’azienda.

Dopo un decennio, questa potenzialità è stata compresa da tutte quelle imprese che hanno la possibilità di gestire i dati ed è per questo che il 2019 è previsto un trend positivo degli investimenti in questo campo con nuove implementazioni di Chief Data Officer e di Data Scientist.

 

Smart Working & Digital Workspace

 

La “Trasformazione Digitale” in atto presso le industrie e le aziende italiane sta progressivamente mutando in maniera radicale l’organizzazione del mondo del lavoro. Le aziende infatti stanno man mano modificando il loro “modus operandi” sia riguardo alla preparazione delle strutture e delle metodologie di lavoro, sia agli spazi fisici e agli ambienti al loro interno.

Lo Smart Working e il Digital Workspace consentono ai manager ed agli imprenditori di comprendere pienamente l’impatto che le Trasformazioni Digitali avranno nell’ambito delle Risorse Umane e ad adoperare nel modo più efficace possibile nel proprio lavoro le varie competenze e strumenti digitali.
La crescita delle aziende nell’ambito della tematica dell’Impresa 4.0 dovrà essere effettuata mediante l’innovazione sia dei vari processi che dell’intero sistema d’offerta.

In questo modo si favorisce lo sviluppo e l’utilizzo delle varie tecnologie digitali in modo che si possano diffondere uniformemente e radicalmente. La necessaria innovazione sarà anche sostenuta a livello statale con interventi di vario tipo, come incentivi sul rinnovamento, agevolazioni sui finanziamenti o varie misure di detassazione.

L’insieme di tutti questi interventi contribuirà a sostenere la crescita delle aziende in ambito digitale ma soprattutto nella cultura dell’innovazione nell’immediato futuro prossimo. Questa innovazione dovrà prevedere attività differenziate non solo di ricerca e sviluppo ma anche soprattutto di formazione del personale e, in qualche caso, anche degli utenti. Tutto ciò dovrà essere comunque abbinato all’adottare politiche e strumenti di sicurezza evoluta che siano capaci di proteggere i sistemi, con particolare riguardo ai dati ed alle informazioni.

Soprattutto per quanto riguarda queste ultime, l’adeguamento dovrà essere effettuato nel minor tempo possibile in quanto già da ora alcune devono essere obbligatoriamente raggiungibili anche dall’esterno della cornice aziendale. Tutto ciò consentirà l’abilitazione di nuove ed agili politiche di lavoro mediante l’automazione e l’innovazione dei vari processi. Le tipologie interessate alla trasformazione non saranno solamente di tipo operativo ma riguarderanno anche ambiti decisionali e strategici.

 

formazione aziendale

 

Nuovo modo di lavorare

 

Il processo di digitalizzazione in atto coinvolge, infatti, non solo la parte organizzativa ed esecutiva delle aziende ma anche quella di gestione e di logistica. La Trasformazione Digitale sta infatti contribuendo a modificare le modalità di lavoro e a rimodulare gli spazi fisici e logici delle aziende. In questa era infatti, molte delle attività lavorative iniziano ad essere meno collegate ad uno specifico luogo fisico ed all’effettuazione di orari rigidi e predeterminati. Questa trasformazione sta avvenendo grazie all’opportunità di poter accedere da qualsiasi luogo ed in qualsiasi momento a mezzi, sistemi ed informazioni aziendali.

Per molte categorie di dipendenti vi è quindi la concreta prospettiva di un lavoro più snello e diversificato. Già da diversi anni molte aziende private ed anche enti pubblici hanno cominciato ad adottare dei metodi (come il telelavoro) che prevedono l’inserimento di misure nuove e flessibili. Queste iniziative, a volte promosse e regolamentate anche a livello legislativo, permettono di abbinare nel miglior modo possibile le esigenze della vita privata a quelle lavorative.

 

 

In base ai risultati di varie ricerche appare evidente che oltre la metà delle aziende interrogate ha iniziato almeno una iniziativa in ambito Smart Working. Le principali attività effettuate in ambito della digitalizzazione delle prestazioni per il 26% delle imprese sono quelle volte a sostenere la possibilità del lavoro fuori dall’ambito dell’azienda come ad esempio il telelavoro, e per un 22% ad autorizzare i dipendenti a lavorare con dispositivi mobili.

 

Smart Working in Italia

 

I settori produttivi che più di altri si caratterizzano per aver adottato soluzioni di Smart Working tipo sono la Finanza, l’Industria, i Trasporti, le Comunicazioni e le Utilities. Per quanto riguarda il Commercio all’ingrosso e la distribuzione si ha avuto la percentuale più alta di conversione alla Trasformazione Digitale, sia per quanto riguarda l’organizzazione aziendale vera e propria che i servizi ad essa correlati. L’obiettivo principale è quello della valutazione delle prestazioni e della qualità dei servizi al fine di garantire un migliore accordo tra tempi lavorativi e quelli personali. Questo permette una maggiore flessibilità ed efficienza delle attività lavorative a fronte di una migliore situazione del dipendente. La maggior parte dei progetti e delle iniziative consentono infatti una gestione ottimale delle risorse ed hanno una resa qualitativa maggiore.

Le aziende o gli enti che intraprendono iniziative di questo tipo, devono però trasformare molto spesso sia la parte logistica che quella infrastrutturale. Molte volte si rende indispensabile rivedere gli spazi fisici, diminuendo gli uffici con postazioni fisse e aumentando gli spazi di lavoro condivisi. A questo si aggiungono due importanti fattori: il primo è l’incentivo all’utilizzo da parte dei dipendenti di tecnologie digitali, soprattutto portatili. Il secondo fattore è quello relativo ad un avviamento o un consolidamento dei sistemi di misurazione e di valutazione delle prestazioni sia individuali che collettive dei gruppi di lavoro.

In base ai dati attualmente in possesso, si può prevedere che le aziende che opteranno per questo tipo di soluzione avranno due grandi vantaggi. Il primo vantaggio è quello della responsabilizzazione del personale, in quanto il lavoro è incentrato esclusivamente per obiettivi professionali. Questo abbatte definitivamente il concetto / barriera della presenza fisica in ufficio con orari di lavoro prestabiliti e fissi aumentando nel contempo la possibilità di valutazione. Il secondo vantaggio è relativo all’esigenza di sviluppare una maggiore attività di collaborazione e di condivisione di tutte le attività aziendali tra l’intero personale dipendente.

Dall’analisi compare che sono specialmente le Medie e le Grandi Imprese ad adottare politiche di Smart Working, consentendo ai propri dipendenti il lavoro da remoto e fornendo loro dispositivi mobili. In particolar modo le Grandi Imprese sembrano oggi aver afferrato il significato dell’attuazione di questo genere di politica. Ben il 53% della aziende interpellate infatti non solo consente il lavoro da remoto ma è ormai definitivamente orientata alla realizzazione di Digital Workspace. Questa variazione consente di far integrare tutti i servizi, tutte le operazioni e tutti i processi aziendali, (compresi quelli riguardanti la comunicazione e la collaborazione). Il risultato è quello di far convergere, come parte dell’evoluzione digitale, tutte le impostazioni degli ambienti fisici di lavoro con la massima libertà organizzativa dei dipendenti.

 

Quali prospettive per il Digital Workspace?

 

Nell’immediato futuro, si indica una crescente espansione del modello di Digital Workspace, che progressivamente sostituirà il concetto della postazione fisica tradizionale o di uso esclusivo. L’aumento dell’utilizzo di piattaforme digitali sia di comunicazione che di cloud, oltre che degli strumenti di condivisione delle informazioni, consentiranno un accesso alle stesse in modo migliore e più variato. L’utilizzo di terminali mobili (tablet, phablet,netbook) e delle relative applicazioni, farà accrescere esponenzialmente la possibilità di lavorare da qualsiasi luogo.

In questo modo il dipendente avrà due vantaggi indiscutibili: il primo è quello relativo alla possibilità di essere riconosciuto e misurato esclusivamente dai cosiddetti “sistemi per obiettivi“. Il secondo riguarda lo sviluppo del dialogo e della collaborazione tra colleghi, e l’ innovazione dei processi e degli ambienti operativi. Lo Smart Working ed il Digital Workspace potranno offrire alle aziende la possibilità di mettere a fuoco maggiormente gli indicatori sulle attività e sul business aziendale, diminuendo le problematiche interne del personale.

Questo nuovo modo di ottimizzazione del processo aziendale consente infatti un notevole miglioramento della soddisfazione dei dipendenti, grazie ad una maggiore adattabilità che permette di armonizzare la vita privata con quella lavorativa. Le piattaforme di collaborazione e di condivisione diventeranno un canale importante e fondamentale per costruire e diffondere la conoscenza fra le persone e le aziende. In questo quadro la rivoluzione digitale continuerà ad incidere sia sull’intera organizzazione aziendale che sui vari mercati. Questo porterà ad una loro profonda trasformazione e ad un ulteriore stimolo per la circolazione delle idee conseguenza del lavoro condiviso.

 

Entra nel 2019 con un reparto ICT in outsourcing

 

Dieffetech con la sua sede operativa a Lodi e la sede legale a Milano è in grado di offrire il proprio reparto ICT in outsourcing alle medie e grandi imprese non solo in Lombardia, ma anche su tutto il territorio italiano. Tante grandi aziende hanno realizzato con noi loro software, app e portali con risultati di successo. Se vuoi trasformare la tua azienda e far crescere il tuo business contattaci oggi.

 

Reparto ICT in ousourcing Milano

 

Fonti:

Assintel in collaborazione con Acfmt, Assintel Report 2019, “Il mercato ICT e l’evoluzione digitale in Italia. Orientamenti della domanda, valori di spesa, scenari globali”.

Facebook Linkedin Instagram
Close
Translate »